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COME SI FA LA DIAGNOSI?

La diagnosi è basata sui sintomi, sull’esame clinico effettuato dal medico e con l’aiuto degli esami strumentali.
L’atrofia dei muscoli della regione scapolare suggerisce una rottura della cuffia non recente ed ampia. Numerose informazioni possono essere tratte dalla storia clinica raccontata dal paziente.
Alcuni test effettuati dallo specialista individuano deficit di forza dovuti ai tendini rotti ed alla possibile sindrome d’attrito sottoacromiale concomitante.
L’esame radiografico, nelle proiezioni standard ed in proiezioni specifiche, può evidenziare becchi ossei sul margine antero-inferiore dell’acromion od una risalita della testa omerale, entrambe responsabili di una riduzione dello spazio sottoacromiale.
L’indagine più affidabile, ma non sempre infallibile, è la risonanza magnetica nucleare (RM) che consente una visione in piani diversi dei tendini della cuffia l’eventuale grado di retroazione tendine a e la degenerazione grassa.
L’ecografia è meno sensibile e specifica della RM. Altre indagini (artroRM), consentono di documentare la rottura poichè il mezzo di contrasto, iniettato nell’articolazione gleno-omerale, si riversa nello spazio sottoacromiale attraverso la rottura tendinea.

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